La fine del topo è la fine a cui sono destinate le masse, miliardi di persone in tutto il mondo, di conseguenza al piano per il Grande Reset.

I dati sull’evoluzione della distribuzione della ricchezza spiegano che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale un numero sempre maggiore di persone hanno perso sempre di più e sono andate a stare sempre peggio, e che sempre meno persone, in percentuale, hanno accumulato sempre più ricchezze e sono andati a stare sempre meglio. Siamo al punto in cui il 10% della popolazione mondiale possiede il 90% della ricchezza totale della Terra, il che significa che tutti gli altri, cioè più del 90% della popolazione mondiale, deve accontentarsi delle briciole. Come topi, questi ultimi si azzuffano gli uni con gli altri per le briciole di un immenso banchetto che si godono in pochissimi, i primi, che sono quelli che prosperano.

Gli uomini-topo sono i maleducati alla vita, persone educate a credere in ideali, principi e valori di basso valore, che portano a pensare a se stessi, sbattendosene della società e del mondo. Fra i tanti calori di poco valore, c’è quello di considerare l’arricchimento economico come un simbolo di successo e di felicità. Sono quasi il 90% della popolazione mondiale quelli che inseguono questo ideale, e questi sono quelli che faranno la fine del topo, quelli che verranno eliminati. Sono gli schiavi del dio soldo, quelli che sono finiti nella trappola dei topi, inseguendo i soldi, appunto, e sono divisi in due categorie: i lavoratori e i criminali.

Eliminare non significa uccidere, significa escludere dal tessuto sociale, cioè impedire di fare parte della macchina produttiva e consumistica, quindi togliere loro la possibilità di svolgere le attività su cui le loro vite (aziende e persone) sono basate. Molti di voi diranno “Non è la stessa cosa? Non significa ucciderle?” – La risposta è si, significa ucciderle, ma in un modo tale che quelli che se ne accorgono, possano fare qualcosa per impedire di essere eliminati.

Se volessero ucciderli e uccidere le aziende (farle fallire) lo avrebbero già fatto da molto tempo. Infatti, hanno a disposizione gli strumenti e i mezzi per farlo. Gli basterebbe schiacciare dei pulsanti e voilà, les jeux son fait!. “E allora perché non lo fanno? Così ci risparmierebbero le pene!” – mi hanno detto in molti in passato. Non lo fanno perché non sono degli assassini. Uccidere non è umano, è disumano. Uccidere i propri simili è contro la natura umana, e le persone che hanno il potere su tutto e su tutti, i padroni del mondo, sono sostenitori della natura umana.

La natura degli animali comprende il diritto di uccidere i loro simili per sopravvivere e per portare avanti la specie, la nostra no, non lo consente. Per questo motivo puniamo gli assassini.

Quello che fanno, e che possono fare, è creare le condizioni affinché i dannosi, cioè gli eccessivi consumatori (e mediocri produttori) si eliminino da soli. 

Chi agisce contro il proprio interesse, finisce per auto eliminarsi. Ecco… il Grande Reset è un piano basato sulla creazione delle condizioni affinché i dannosi, auto-lesionisti, si auto-eliminino e si eliminino a vicenda, il più velocemente possibile, ed è un piano che comprende l’informazione e il supporto di coloro che capiscono la situazione, di poterla risolvere, uscendo dall’essere parte dei dannosi. Quello che scrivo e che dico a coloro a cui insegno il Sistema, sono cose scritte e dette in questo senso.

Rimarranno gli eccellenti contributori alla crescita e allo sviluppo socio-economico, quelli che porteranno avanti l’umanità, nel nuovo mondo.

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