Stiamo diventando obsoleti, cioè inutili

Il progresso tecnologico ha portato molto beneficio ad alcuni, ma molto malessere e molta sofferenza a molte persone, in tutto il mondo. I primi sono quelli che hanno saputo sfruttare la tecnologia e tutto quello che ne è conseguito (globalizzazione) al massimo, tutti gli altri sono quelli che, al contrario, non hanno saputo sfruttarla. I primi hanno aumentato sempre di più la loro produttività, i secondi sono stati sempre meno produttivi e sono andati a perdere sempre più, sia economicamente che in termini di benessere e di potere su sé stessi.

Adesso siamo vicinissimi al punto in cui le macchine stanno per rimpiazzare moltissimi uomini in ruoli produttivi, all’interno di organizzazioni sia pubbliche che private, uomini che non avranno più un ruolo produttivo e, quindi, al progresso sociale e dell’umanità. Sono quelli che stanno per diventare inutili, e saranno i primi a lasciarci.
Poi ci sono quelli che producono poco e quelli che sono considerati feccia all’umanità.
Tutti insieme, sono la massa, il 90% della popolazione, composta dai condannati a perdere tutti i diritti e alla schiavitù eterna secondo i piano del Nuovo Ordine Mondiale e dell’Agenda 21, i due piani attraverso i quali si punta a ridurre la popolazione mondiale, l’unico modo per ripristinare gli equilibri fra produttività e consumi e gli equilibri nella distribuzione della ricchezza.
Solo così facendo, si potrà garantire alle nuove generazioni un mondo in cui poter vivere secondo natura, prosperare e progredire.

Essere parte del 90% significa essere condannati a una vita di riserva, fatta di miseria e di soddisfazioni artificiali, perché ci verrà impedito di spostarsi liberamente, ci verrà impedito di riprodurci, di avere una famiglia, lavorare e procurarci le cose che ci servono per stare bene, cure mediche comprese. Saremo costretti a vedere il mondo da un oblò, cioè sugli schermi di dispositivi elettronici, e dovremo adeguarci a leggi che ci impediranno di vivere secondo le regole della naturalità dell’uomo.

1984 di George Orwell è niente rispetto a quello che vivranno le masse, quelli che rimarranno dopo la prima scrematura (gli inutili – anziani, i rimpiazzabili dalle macchine, gli incapaci, la feccia, ecc.), motivo per cui, puntare ad entrare nel 10% è un obbligo morale.
Il 10% non sono i criminali, quelli che la gente chiama “le forze del male”, il che significa che passare dal mondo delle masse schiave e condannate, a quello degli uomini liberi, non significa passare dall’essere vittime all’essere carnefici, ma semplicemente passare dall’essere schiavi a essere liberi, dall’essere incapaci all’essere capaci di contribuire al progresso dell’umanità.

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